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Ignazio Puglisi/i luoghi
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SORTINO

Sul colle Aita, vicino all'antica necropoli di Pantalica, tra le rupi delle valli calcaree dei fiumi Calcinara e Anapo, sorge Sortino. Comune della zona montana siracusana, è conosciuto per le bellezze artistiche, per il territorio che lo circonda, per le tradizioni che continua a mantenere vive: tutti segni di una storia ricca di memoria che affonda le sue radici nel tempo.

Già a partire dal XIV secolo si hanno sue notizie: in questa fase storica la città era feudo dei Moncada e successivamente degli Eredia; la baronia fu poi acquistata dai nobili Gaetani. Il borgo medievale raggiunse ben presto notevoli dimensioni ed una discreta popolazione, ma fu notevolmente danneggiato dal terremoto del 1693, evento tragico che costrinse i superstiti a ricostruire la città nei pressi della collina denominata Cugno di Rizzo. Alla ricostruzione contribuì il forte sentimento religioso che spinse i sortinesi ad avviare numerose opere di costruzione e ristrutturazione di chiese e conventi secondo lo stile dell’epoca, il Barocco, che rimane ancora oggi la caratteristica dominante del patrimonio architettonico di Sortino.

Il Barocco infatti fa da filo conduttore per visitare la città attraverso le sue numerose chiese, partendo dal monumento sacro principale: la settecentesca Chiesa Madre intitolata a San Giovanni Evangelista, su un piazzale lastricato di ciottoli di fiume, si erge la facciata barocca suddivisa in tre ordini e una struttura interna con pianta a croce latina a tre navate. Al suo interno e' possibile ammirare gli affreschi che decorano la volta ed il catino dell'abside, realizzati da Giuseppe Crestadoro, le tele raffiguranti "San Giovanni Evangelista" e "La Vergine e San Gaetano", la tela raffigurante la Deposizione realizzata dall'artista palermitano Vito D'Anna, il fonte battesimale ed il settecentesco organo.

Particolare e vero gioiello di architettura barocca, la Chiesa della Natività contigua al monastero di Montevergine, con la facciata alta e armoniosa con la ricca trabeazione che divide il primo dal secondo ordine, l'interno, a navata unica, ha forma rettangolare con angoli smussati. L'abside  è arricchita da un  altare marmoreo sormontato da una tela raffigurante la "Natività", al disopra del vestibolo un matroneo è delimitato da un parapetto in legno ricco di fregi dorati sormontato da una gelosia bombata. Nel pavimento della chiesa, maiolicato a piastrelle di Valenza, è rappresentata la "Pesca Miracolosa". 

Tra le Chiese minori cittadine la Chiesa di Santa Sofia già esistente nel XV secolo, ricostruita su progetto del sortinese Giovanni Iraso, la cui facciata si erge su due ordini culminanti in un campanile dove insistono tre finestre con arco a tutto sesto. Il bel portale centrale è affiancato da due colonne tortili reggenti un cornicione con elaborati bassorilievi. L'interno della chiesa, a pianta rettangolare è a tre navate, affreschi e stucchi adornano la volta centrale e arricchiscono anche le lunette ove sono ubicate le finestre.

Quella intitolata a San Pietro dallo stile semplicissimo e austero, il Convento e chiesa dei Padri Cappuccini, ricostruito anch’esso dopo il terremoto del 1693, la chiesa è di semplice costruzione: la facciata si sviluppa in un solo ordine e priva di decorazioni crea maggiore contrasto con i ricchi interni: la navata principale, con volta a botte lunettata, gli altari in marmo e un organo in legno, l'altare maggiore, solenne e maestoso, è costituito da piccoli gradini intarsiati con legni pregiati, il complesso è importante anche perchè custodisce una preziosissima biblioteca comprendente vari incunaboli cinquecenteschi e seicenteschi. Ancora sono da ricordare per i suoi tre portali d'ingresso, per la semplicità della sua struttura interna che prevede una sola navata ed una volta affrescata la Chiesa S. Antonio Abate, la settecentesca Chiesa dell'Annunziata che si presenta con una scalinata, un prospetto molto semplice arricchito dalla presenza di un portale imponente con colonne scanalate ed un cornicione ornato.

Il centro storico del paese è anche ricco di palazzi settecenteschi, caratterizzati da raffinate facciate, con archi, cortili, balconi in ferro battuto, come Palazzo Ragazzi Leopoldo, Palazzo Ragazzi Mariano, Palazzo Mariano Matera Valguarnera, Palazzo Valguarnera, Palazzo Parlato Tartaglia, il palazzo storico della Municipalità sortinese, Palazzo Musco e Palazzo Sortino-Serges.

Dichiarata Città d’arte Sortino è importante anche per il territorio i cui si trova, al centro della Riserva Naturale della Val D’Anapo, legato soprattutto alla necropoli di Pantalica, che oltre all’alto valore storico offre scenari diversi e suggestivi: altipiani, canyon, aridi tavolati calcarei, spettacolari resti di bocche vulcaniche, distese di colate laviche, valli umide verdeggianti.

Del territorio ibleo Pantalica rappresenta l'aspetto più caratteristico, il paesaggio delle "cave" nome con cui vengono chiamate qui le valli fluviali. Le 5000 tombe della necropoli sparse lungo i fianchi della collina sono state raggruppate dagli archeologi in base alla posizione geografica, alla tipologia e alla supposta espansione cronologica in cinque complessi. Le tombe delle necropoli Nord e Nord-Ovest risalgono all'età del Bronzo, quelle delle altre tre risalgono all'età del Ferro. Del periodo Bizantino sono i resti di quattro villaggi e di tre piccole chiese. Del primo villaggio splendido è l'Oratorio del Crocifisso, una grotta dove si possono ammirare gli affreschi rappresentanti la Crocifissione e San Nicola. Il secondo villaggio, posto all'inizio della necropoli di Est, è costituito da circa settanta abitazioni. Nel terzo villaggio, a Sud di Pantalica, è posto l'Oratorio di S. Nicolicchio impreziosito da affreschi e scritte. Il più interessante è sicuramente il quarto villaggio, a Ovest, composto da più di centocinquanta abitazioni e dalla chiesa di S. Micidiario. Di grande interesse storico e archeologico è il Palazzo, un complesso architettonico composto da quattro camere.

Città del miele, ade esso Sortino ha dedicato una realtà museale legata all'apicoltura: A casa do fascitraru (la casa dell'Apicoltore) con importanti pezzi che richiamano alla memoria l’ antica arte della lavorazione del miele.

Per il patrimonio artistico, la valorizzazione del territorio, le risorse naturali e per le tradizioni (dal miele ai pupi siciliani) Sortino si pone in rilievo in provincia di Siracusa grazie anche alla promozione in termini culturali del proprio territorio.

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PRODOTTI TIPICI

Il miele di timo, di eucalipto, di zagara, millefiori. I dolci a base di miele: i piretti (biscotti duri di farina e miele con una mandorla dentro), le sfinci fritte e condite con miele crudo, i sanfurricchi (caramelle di miele cotto), il liquore spiritu ri fascitrari. Il pizzolo (pizza farcita salata con salumi, verdure, formaggi, carne e pesce o dolce con pistacchio, nutella, ricotta e miele, fragoline di bosco, l’olio d’oliva, i formaggi e gli agrumi.

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MANIFESTAZIONI

Venerdì Santo

Si svolge la suggestiva processione detta U nummu ru Gesu, alle 4,00 dalla chiesa di Santa Sofia i devoti portatori in tunica rossa, escono la statua di Cristo alla colonna, rinvenuta intatta dalle macerie della vecchia Sortino distrutta dal terremoto del 1693. Al buio e al freddo della notte, si contrappongono i “farati”, grandi falò preparati lungo le vie e nelle piazze del paese, la processione di conclude all’alba.

Santa Sofia

Si svolge il 10 settembre è una festa patronale tra le più antiche della Sicilia, che comprende appuntamenti religiosi, folkloristici e musicali.

Sagra del miele e sagra del pizzolo e della 'nfigghiulata

Si svolge ogni anno tra la prima e l’ultima settimana di Ottobre.

Festival dell'Opera dei Pupi

Dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” nel 2001, la tradizione dell’Opera dei Pupi del puparo Don Ignazio Puglisi rivive attraverso le gesta dei paladini di Francia nella Rassegna delle Marionette organizzata dal figlio Manlio Puglisi e con la partecipazione di compagnie provenienti anche dall’estero.

Coppa Val d’Anapo-Sortino

Gara di velocità in salita organizzata dall’ACI di Siracusa.

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COORDINATE

Sortino è attraversata dalla strada statale 193 che collega la città con Augusta, inoltre risulta essere a pochi chilometri dalla strada statale 114 che unisce Siracusa con Messina e dalla strada statale 124 che mette in collegamento Siracusa con il bivio di Gigliotto (S. Cono - En).

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IL MUSEO DELL'OPERA DEI PUPI

Allestito in piazza S. Francesco, dedicato ad Ignazio Puglisi, il Museo Civico dell'Opera dei Pupi (per motivi di restauro il museo è stato trasferito momentaneamente nell'ex Convento del Carmine, lungo Corso Umberto). Nato dall’acquisizione da parte del Comune del cosiddetto “Fondo Puglisi”, proveniente dal teatro dei pupi gestito a Sortino dello stesso puparo, costituito dall’impalcatura del teatro, da numerosi e pregiati pupi, dalle scene dei fondali, dai cartelloni e dai copioni, è oggi articolato in alcune sale tematiche: I Cartoni, I Giganti e i Mostri, I Saraceni, I Paladini di Francia, Orlando Rinaldo e Angelica, La Farsa, Le Teste, I Manoscritti, I Costumi, Il Palcoscenico e con la sua esposizione curata nei minimi particolari offre dei meravigliosi quadri di sicilianità. Si possono ammirare più di trenta pupi, inseriti in diverse scene, e il caratteristico teatrino, in un percorso fra musica, giochi di luce, oggetti d'altri tempi. Un viaggio nel passato con meravigliosi pezzi già esposti al Museo del Teatro alla Scala. A far rivivere le gesta dei paladini di Francia sono due compagnie che raccolgono l'eredità del puparo sortinese.

Piazza San Francesco 9

Tel. 0931/952079

Fax: 0931/917425

Orari di apertura: feriali (9.30-12.30); festivi (su appuntamento)

www.operadeipupi.it

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LINK

www.operadeipupi.it

www.proloco.net/pro-pantalica

www.comune.sortino.sr.it

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il documentario
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la pubblicazione
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i luoghi

Sortino

PRODOTTI TIPICI

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COORDINATE

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