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Belice/Epicentro della Memoria Viva
Valle del Belice - Sicilia | 2011

Un nuovo spazio di cultura e aggregazione che raccoglie storie e memorie della valle del Belice, si chiama BELICE/EPICENTRO della memoria viva e segna la conclusione di un lavoro di due anni con abitanti vecchi e nuovi della Valle.

E' uno spazio che rappresenta una Sicilia nuova, giovane e poco raccontata dalle cronache, la Sicilia che per riscattarsi dalla mafia punta su un'economia della cultura, della partecipazione e della legalità a partire dalle risorse locali per creare lavoro e impresa pulita nel territorio di Matteo Messina Denaro.

EPICENTRO/BELICE è un'occasione per venire nel Belice, alla scoperta di storie e luoghi intensi e pieni di fascino. Una giornata all'insegna della memoria, della riflessione politica, della bellezza del paesaggio così come del buon cibo e del buon vino. Un'occasione per visitare luoghi della sicilia culturale e produttiva incontrando i testimoni delle lotte degli anni '50 e '70.

Sono tante le storie da raccontare per cui vale la pena venire a conoscere questi luoghi e le persone che li abitano. In pochi sanno che la valle del Belice, prima ancora del terremoto che la rese famosa nel 1968, fu un attivissimo laboratorio di pratiche di lotta civile e di partecipazione, noto già dagli anni 50 presso le avanguardie sociali di tutta Europa. La gente del Belice, seppe lottare contro mafia e latifondo chiedendo la costruzione di dighe e infrastrutture minime per la sopravvivenza, in un tempo in cui in Sicilia l'analfabetismo era la regola e la luce elettrica un privilegio. L'anima di queste mobilitazioni furono Danilo Dolci e i suoi collaboratori del Centro Studi per la piena occupazione, intellettuali e attivisti che ha un senso oggi, in tempi di nuove mobilitazioni di popoli del sud, ricordare e studiare.

Le rivendicazioni e le lotte popolari si intrecciano dopo il terremoto con le vicende della ricostruzione, con il malaffare e le sperimentazioni urbanistiche, le utopie artistiche e la corruzione politica.

E' una storia intensa, affascinante, poco conosciuta dai siciliani stessi.

Da questa storia ha preso le mosse il progetto "Le terre che tremarono" per la valorizzazione del territorio a partire dalla memoria locale sostenuto da Fondazione per il Sud con il contributo di Provincia Regionale di Trapani e realizzato da CLAC – Centro Laboratorio Arti Contemporanee di Palermo insieme al CRESM – Centro Studi e Ricerche per il meridione di Gibellina, LE MAT – Consorzio di imprese sociali del turismo e ECO Culture e Viaggi, cooperativa di Polizzi Generosa.